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martedì 6 marzo 2012

continuazione nota critica

motivi la poesia della nostra Autrice si rivela ricca di colori molto vivi e di immagini umanamente calde.
La poesia diventa, per la nostra amica, mezzo per la conquista di quella verità che, come per il Montale, celebra il trionfo dell’uomo di sempre e, in particolare, dell’uomo di oggi.
Linda Stagni poetizza la vita, storicizzandola e narrandola, in modo semplice e scorrevole, con uno stile sobrio sulla tela di un racconto che riesce molto bene ad immergere il lettore nel tempo e nello spazio. Quarantotto liriche, altrettante preziose perle di una collana letteraria che rappresenta la lunga ascesa verso la conoscenza / scoperta del . Quarantotto canti che sanno raccontare con sincerità l’amore, l’amicizia, le gioie e, perché no?, anche il dolore, le delusioni.
La lingua usata dalla Poeta è una lingua “parlata”, la lingua di tutti gli uomini e di tutti i tempi. Per quanto riguarda lo stile, esso è affidato sovente, come avviene nella poesia di Ungaretti, al ritmo della singola parola, che si rivela molto spesso parola / concetto, parola / immagine, parola / suono.
L’Autrice fa poesia per egemonizzare il valore del sentimento, l’eticità della persona che oggi viene spesso distrutta dal consumismo sfrenato costantemente predicato dai mass-media e dal cieco materialismo in cui l’uomo, volente o nolente, è caduto e continua a cadere.
Poesia / diario, quella della Stagni, “il giornale essenziale delle forme essenziali della poesia”: così Carlo Bo viene a definire la poesia di Ungaretti.
Componimenti che sanno essere racconti di vita, frammenti di una storia personale che, molto magistralmente, vanno a ripercorrere l’esistenza dell’uomo con tutte le sue gioie, le sue angosce, i suoi affanni, i suoi inganni, i grandi sogni.
Ars carmen est: scrivere è assolutamente l’arte della Nostra che riesce ad evocare e fotografare con attenta obiettività e con molta sensibilità d’animo la realtà tutta dell’uomo,  sublimandola al massimo della spiritualità.
Un’opera assolutamente caratterizzata da un lavoro di esaltazione del Verbum, sia nei suoi valori di sonorità e di ritmo, sia in quelli di intensità emotiva. Poeta della parola che parla  con la profondità e la ricchezza della sua psiche, con l’amore di un cuore che vive, che soffre, che anima, che non si piega. Poesia dell’essenza, quindi della parola / essenza.
Lirica della malinconia, mai della disperazione quella della nostra Autrice: inno alla vita, giammai alla morte, carme dello spirito e per lo spirito e non sterile elegia.
In tutti i “canti” della nuova silloge si sente il battito di un cuore che parla, che scrive, che racconta i suoi segreti contenuti. I versi della Nostra vengono dal silenzio e dalla solitudine. La sua è la poesia del sentimento, mai della ragione; una poesia decisamente autobiografica, quindi, sicuramente sincera e personale. Leggendo la poesia stagniana, mi viene in mente un pensiero del Carducci riguardo all’arte del poeta: “Il poeta esprime se stesso e i suoi convincimenti morali ed artistici nel modo più sincero, più schietto, più risoluto che può: il resto non è affar suo”.
 “Gocce di rugiada”, nel suo essere coinvolgente e didatticamente travolgente, porta ciascuno di noi a riflettere sul senso della vita, sull’importanza dell’amore e sul significato della “parola parlante”. Liriche che si leggono molto volentieri perché ogni verso è una vera grande emozione. Un poema decisamente intriso di tanta interiorità e di ineguagliabile calore umano. Un libro di emozioni, il libro della “parola”.
Linda Stagni: la poeta della vita, la narratrice della voce del cuore in tutte le sue manifestazioni, in tutti i suoi palpiti. La poeta degna di tanta stima e di tanto apprezzamento.
Concludo questa mia breve nota di critica, pienamente soddisfatto di aver letto, con grande piacere ed estremo interesse, poesia di autentica spiritualità e di notevole valore artistico.
A Linda Stagni, che mi ha offerto il privilegio di leggere il Suo scritto, il mio più sincero compiacimento e un affettuoso e caloroso (come la sua poesia)… ad meliora et maiora semper!

Vallecrosia, martedì 3 luglio 2012 – ore 12,33

Prof. Francesco Mulè
(Poeta, Critico letterario, Promotore culturale, Giornalista, Presidente del Circolo culturale “Smile”) 

                                              


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