Una breve nota di critica
Intensa e profonda la poesia di Mario Festa, poeta di infinita dolcezza e delicatezza nel vergare versi che sgorgano freschi, come acqua di sorgente, da un cuore ricco di tanto sentimento e di copiosa sensibilità.
Poeta che sa esprimere tutta la forza dell’amore attraverso la parola / verso che illumina la sua esistenza.
Il Nostro si rivela il cantore dell’amore dall’animo tenero, nato per scrivere, nato per vivere di poesia. Quella poesia, intrisa di amore, di quell’amore, unico e irripetibile, che viene a sublimare “la monotonia delle mie giornate // il vuoto della mia solitudine”.
Un amore che sente dal profondo della sua interiorità e viene ad essere quella briciola capace di scalfire la pietra più dura e compatta. Una poetica, quella del nostro autore, che gli permette di ritrovare, giorno dopo giorno, la sua vera identità, la sua vera immagine. Identità e immagine capaci di vivere di bellezza, di “luce”, di celestialità, di “nuova vita” , di “musica”.
Mario Festa, in questi suoi versi, di parole di cotanta risonanza spirituale e spiritualizzante credo ne abbia toccate parecchie, come dire che è riuscito ad afferrare per i capelli un briciolo di armonia e a depositarlo, pur non volendolo, nei nostri orecchi. E briciolo, per chi ha orecchi per intendere, non viene a significare “poco”, se poi basterebbe un granello di fede per muovere le più alte montagne.
Quella di Festa viene ad essere la poesia della malinconia, dell’angoscia, non della disperazione. Una poesia aperta alla speranza. Tutto questo si legge attraverso i suoi versi scorrevoli e piacevoli, capaci di trasmettere con intensità il valore del vivere e di abbracciare la fondatezza del pensiero.
Sono sensazioni ed emozioni che vengono fuori attraverso parole semplici, ma, chiaramente, scandite e comunicate con intense pennellate che spingono il lettore / fruitore a sobria riflessione.
“Da un momento all’altro, / quando meno te lo aspetti, / la vita ti sorprende / con qualcosa / che apre se stessa a nuova vita”: versi che aprono il cuore all’alba di un nuovo giorno.
La poesia di Mario Festa: una voce autenticamente lirica e, perché no?, decisamente terapeutica, dal momento in cui viene ad assumere una valenza straordinariamente pedagogico / didattica.
Francesco Mulè
Intensa e profonda la poesia di Mario Festa, poeta di infinita dolcezza e delicatezza nel vergare versi che sgorgano freschi, come acqua di sorgente, da un cuore ricco di tanto sentimento e di copiosa sensibilità.
Poeta che sa esprimere tutta la forza dell’amore attraverso la parola / verso che illumina la sua esistenza.
Il Nostro si rivela il cantore dell’amore dall’animo tenero, nato per scrivere, nato per vivere di poesia. Quella poesia, intrisa di amore, di quell’amore, unico e irripetibile, che viene a sublimare “la monotonia delle mie giornate // il vuoto della mia solitudine”.
Un amore che sente dal profondo della sua interiorità e viene ad essere quella briciola capace di scalfire la pietra più dura e compatta. Una poetica, quella del nostro autore, che gli permette di ritrovare, giorno dopo giorno, la sua vera identità, la sua vera immagine. Identità e immagine capaci di vivere di bellezza, di “luce”, di celestialità, di “nuova vita” , di “musica”.
Mario Festa, in questi suoi versi, di parole di cotanta risonanza spirituale e spiritualizzante credo ne abbia toccate parecchie, come dire che è riuscito ad afferrare per i capelli un briciolo di armonia e a depositarlo, pur non volendolo, nei nostri orecchi. E briciolo, per chi ha orecchi per intendere, non viene a significare “poco”, se poi basterebbe un granello di fede per muovere le più alte montagne.
Quella di Festa viene ad essere la poesia della malinconia, dell’angoscia, non della disperazione. Una poesia aperta alla speranza. Tutto questo si legge attraverso i suoi versi scorrevoli e piacevoli, capaci di trasmettere con intensità il valore del vivere e di abbracciare la fondatezza del pensiero.
Sono sensazioni ed emozioni che vengono fuori attraverso parole semplici, ma, chiaramente, scandite e comunicate con intense pennellate che spingono il lettore / fruitore a sobria riflessione.
“Da un momento all’altro, / quando meno te lo aspetti, / la vita ti sorprende / con qualcosa / che apre se stessa a nuova vita”: versi che aprono il cuore all’alba di un nuovo giorno.
La poesia di Mario Festa: una voce autenticamente lirica e, perché no?, decisamente terapeutica, dal momento in cui viene ad assumere una valenza straordinariamente pedagogico / didattica.
Francesco Mulè
Nessun commento:
Posta un commento