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giovedì 10 marzo 2011

NEWS: PERLE POETICHE 30 luglio 2011

FRUTTO ACERBO

Vorrei che il petto non si gonfiasse
e si sgonfiasse in questa continua altalena
che dà l'affanno ...
La rabbia che cresce dentro
s'affoga nell'acqua che generosa cola
dagli angoli di finestre aperte sulla strada
là dove s'aggira la vita
come una puttana, occhi dipinti
bocca rosso fuoco, vesti succinte
a mostrare mercanzie da vendere
al migliore offerente ...
Ed io lì ... a spiare come sempre
...la bambina è diventata donna
ma quella donna, mai moglie, né madre
è rimasta come un frutto acerbo
a seccare sulla pianta.
Neanche il becco di un uccello
a solleticare la pelle, con l'assaggio furtivo
che pur nel dolore
mi farebbe sentire viva.
Spero solo di cadere in terra
a marcire in fretta, tra zolle scure
e calde, dove almeno un verme
si sfamerà nel gusto del mio sapore.

     LORETTA STEFONI
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POESIE MARIO FESTA

DOLCE ATTESA

Aspetto con ansia
il tuo ritorno…
L’attesa di te
mi sveglia,
m’entusiasma,
muove la mia fantasia.
L’attesa di te
sa di cose buone e genuine,
ha il colore della speranza,
è come sognare l’infinito,
aspettare l’allegria
di un dì di festa.
Nell’attesa di te
penso, penso…
immagino nuovi scenari,
pregusto dolcezze,
trascorro senza noia
il mio tempo…
La dolce attesa di te,
per me,
ha il sapore
della felicità.


MARIO FESTA

PREMIATA con “Segnalazione” al concorso  “IL DUOMO”, EDIZIONE 2011, indetto dall’ASSOCIAZIONE “AMICI DELL’UMBRIA” e pubblicata sull’antologia “LA POESIA SCRIVE EMOZIONI”, edita da !Del Gallo Editori” 

PRESENZA

Assenza…
La tua assenza
è così forte
che io la percepisco
più di una presenza.
Non ci sei,
ma ci sei.
Vivi nell’infinito
 cosmico silenzio;
negli occhi miei,
nei miei pensieri,
nella mia anima,
in ogni cellula mia.
Vivi nei miei ricordi
e nel ricordo di chi
ha conosciuto
la tua umanità
e la tua grandezza.
Vivi nel tempo
non tempo,
nello spazio,
non spazio
di un mondo eterno,
come “presenza”,
“pura essenza”
d’amore.
  Non muore
chi come te ha saputo
scrivere nel libro della vita
meravigliose pagine
di virtù e di amore.

MARIO FESTA

(POESIA TRATTA  DALL’ANTOLOGIA “VERSI DIVERSI XI, EDITA DAL CENTRO CULTURALE STUDI STORICI)






poesie LINDA STAGNI

QUANDO NON CI SEI


Quando non sei con me,
allora mi sento tanto sola.
La tua compagnia
è come l’aria fresca,
è come una passeggiata
in riva al mare nel sole
tiepido del mattino.
E’ come stare seduti in campagna
a respirare l’odore del pino.
E’ come seguire con lo sguardo
il volo di un gabbiano.
E’ come la tranquillità del sole
che bacia la luna,
per lasciarle il posto al tramonto.

LINDA STAGNI
(POESIA TRATTA DALL’ANTOLOGIA “DONNA… MISTERO, ARTE”, EDITA DAL CENTRO CULTURALE STUDI STORICI).



MI BASTA

Mi piace quando ci vediamo,
nel nostro incontro pomeridiano,
con tanti amici attorno,
così riempio la mia vita ogni giorno.
Mi piace sentire le tue poesie
che decanti con tanta eleganza.
Mi piaci quando ascolti le mie
con tanta pazienza.
Di te mi basta
la tua delicata amicizia.
Di te mi basta,
sapere che se ho bisogno ci sei.
Di te mi basta,
non chiedo altro,
che la tua compagnia
piena di grazia
e la tranquilla presenza,
un’amicizia sincera,
che nulla chiede
e nulla pretende.

Linda Stagni

 (POESIA TRATTA DALL’ANTOLOGIA “VERSI DIVERSI” XI, EDITA DAL CENTRO CULTURALE STUDI STORICI)


L’AGO DEL TEMPO

Trapassa
l’anima
l’ago del tempo,
lì,
permane
il dolore
che
invecchia
assieme
al cuore.

Anna Giannattasio

Per la Pasqua

La terra si bagna di sole
si veste di voci argentine
è l'alba dei sogni di ieri
si nasce alle immagini interne
tra quelle di verdi paesaggi
son notti schiarite da stelle
son rami dai vari colori
odori di mandorli in fiore
e cuori che cantan festosi
e s'aprono nuovi orizzonti
al suono di mille campane
è PASQUA cantate al SIGNORE
cantate al SIGNORE è la PASQUA
la gente è guarita dal Male
la gente ha imparato ad AMARE
nei petti è tornato l'AMORE
è PASQUA cantiamo al SIGNORE

Vallecrosia, 7 aprile 2011 – ore 00,25
Francesco Mulè

DOVE LA VITA ILLUDE


Roccia d’antico tempo,
già testimone occulta
di colli e mulattiere…
rievochi il passato.
I boschi aggrovigliati,
dove il fruscio si perde
ove il lamento vaga
fra il mormorio e la quiete.
Prega l’ulivo scarno,
sfida coi rami il vento;
percorsa è la vallata
da un alito di pietra.
Piedi sgraziati e rudi
allo scalfire passi
di zotici viandanti
d’un mondo fuori posto.
E pietra sopra pietra,
con stoppie avviluppate,
padrone di destini
già rassegnati e stenti.
Veglia quel cielo stanco
il colle mesto e il poggio
dove illusione è vita
dove la vita … illude!


FULVIA MARCONI
ANCONA



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