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mercoledì 5 gennaio 2011

NEWS: POESIE DI MARIO FESTA e altri AUTORI

SUCCESSI:

Terzo posto al concorso “Natale ieri ed oggi” –ACCADEMIA “A. GRASSI”

NON E’ LO  STESSO NATALE…

E’ Natale!
E’ bella la mia città.
Si è vestita a festa
colorandosi di luci.
Voci, tante voci,
dolci suoni
inventano
una magica atmosfera.
Nasce Gesù
tra gente che spende,
acquista regali,
tanti regali;
gente che
spensieratamente,
allegramente
passa ore ed ore a tavola
abbuffandosi.
E’ Natale nell’opulenza,
nell’esteriorità,
c’è poco Natale
nell’egoismo dei cuori.
In altri posti del mondo
è un Natale senza luci,
né voci, né suoni.
Nasce Gesù
tra gente che ha fame, piange.
C’è chi non siede a tavola,
perché non ha niente
da “consumare”…
E’ Natale
nel buio della povertà,
nel calore della semplicità…
E’ Natale!
Ma non è lo stesso Natale
in ogni parte del mondo.

       MARIO FESTA


A PINA

Vorrei che tu, almeno una volta,
potessi sentire dentro al cuore
ciò che ho sentito io,
vivendo insieme
al mio amato bene.
Un amore capace di superare tutte le pene,
far dimenticare il dolore e renderlo più lieve.
Un amore che solo con lo sguardo
faceva sciogliere le liti come neve.
Un amore che come i binari di un treno
scorrono l’uno accanto all’altro
e anche se lontani, non si separano mai.
Un amore che formato da due cuori,
vive di un solo battito,
e la sera, dopo una lunga giornata,
trova ristoro stando vicini sul divano.
Un amore così forte
che invece di finire
cresce sempre di più, a dispetto
anche della morte.

LINDA STAGNI

                    
Terzo posto al concorso “Natale ieri ed oggi” –ACCADEMIA “A. GRASSI”- SALERNO


COME LE FOGLIE

Vorrei scivolare
sulla schiuma bianca
delle onde del mare.
Vorrei volare
piano sulle ali di un gabbiano.
Vorrei correre
con le foglie spinte
dal vento d’autunno.
Vorrei cantare inni a Te
per ciò che mi hai dato
e per la bellezza del creato.

LINDA STAGNI

A PINA

Vorrei che tu, almeno una volta,
potessi sentire dentro al cuore
ciò che ho sentito io,
vivendo insieme
al mio amato bene.
Un amore capace di superare tutte le pene,
far dimenticare il dolore e renderlo più lieve.
Un amore che solo con lo sguardo
faceva sciogliere le liti come neve.
Un amore che come i binari di un treno
scorrono l’uno accanto all’altro
e anche se lontani, non si separano mai.
Un amore che formato da due cuori,
vive di un solo battito,
e la sera, dopo una lunga giornata,
trova ristoro stando vicini sul divano.
Un amore così forte
che invece di finire
cresce sempre di più, a dispetto
anche della morte.

LINDA STAGNI


Primo posto al concorso “Natale ieri ed oggi” –ACCADEMIA “A. GRASSI”- SALERNO

RINASCE IL ROSETO


Bisbiglia l’inverno tra il gelo e la brina
in macchie d’acacie già rotte dal freddo.
L’odore pungente di ceppo bruciato,
s’appresta al suo volo fra l’ali del vento.
La neve ricopre ferite di zolle,
le vecchie cascine ed i cigli di strade.
Il pino ricurvo dal freddo patire,
ricorda desioso l’odor del roseto.
Ma ecco, d’un tratto, risplende una luce,
s’impiglia fra i rami e… tutto s’accende,
schiariscono in fretta le strette viuzze
del borgo sedato dal freddo invernale.
Un soffio di caldo ed un gesto d’amore
provengon  dal cielo e pur dal Paradiso.
Gesù che la stella conduce ‘’alla paglia’’,
fra braccia amorose di grazia profuse.
Andate o pastori sereni ad amare
quell’umile Bimbo mandato dal Padre,
con canti soffusi a recare novella
di gioia, letizia e di grande speranza.
E l’aria del gelo allontana la presa,
i fiocchi di neve divengon farfalle.
Il pino ricurvo dal sonno si desta,
spargendo d’attorno di resina odore.
Gesù nella stalla, la mamma lo culla,
la stella… la luce… l’odore d’amore,
la gioia nel cuore ed un animo lieto,
fra neve e la brina… rinasce il roseto.

  FULVIA MARCONI

Ho dato vita, e ne son tanto fiero


Ho dato vita, e ne son tanto fiero,
al gruppo ch’è sì forte e sì compatto;
è sorta sintonia al primo impatto:
ciascuno all’altro è amico assai sincero.

E scorre fra di noi fresco pensiero,
siam veri amici, ognuno è soddisfatto;
insieme noi formiamo un bel ritratto
di vita e navighiamo su un veliero.

Di poesia noi scriviam col cuore,
il verso nasce molto fulminante;
il tema preferito è, sì, l’amore

a mo’ di Cavalcanti e pur di Dante.
Cantiam le nostre storie con fervore
e pur la bella Italia in un istante.
FRANCESCO MULE’
VEDERE SVENTOLARE UNA BANDIERA

Vedere sventolare una bandiera
quale vessillo d’onestà e d’onore,
vuol dire costruire una barriera
a chi vuole gettarle il disonore.

Stringiamoci le mani tutti a schiera,
salviamo quest’Italia con l’ardore
di quei soldati che con aria altera
son morti per la patria e pel suo amore.

Son verdi i prati della nostra terra
e rosso è il fuoco che s’accende e infiamma
quel sangue di chi indomito alla guerra

avanza scorticando tutto il dramma.
Ma bianco è quel color che non aberra
e avvolge di candore sposa e mamma

FULVIA MARCONI - ANCONA




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